Chi ha paura degli avanzi?

Uno spettro si aggira per le case dopo i cenoni e i pranzi delle feste: gli avanzi.

Ma gli avanzi non si buttano via.

Non è morale riempire i cassonetti, in tempi di crisi; quindi, si ricicla: poi, si penserà alla destinazione.

Chi li metterà in tavola in casa o li congelerà, chi li distribuirà tra amici e parenti, o, si informerà per farne dono o opere di assistenza.

Le ricette sono le più semplici e le più tradizionali: tortelli e ravioli si fondono con formaggi e salumi, in meravigliosi timballi.

La pasta può andare anche a far da ripieno a sontuose frittate, o, spezzettata, entrare nella preparazione di un'ottima pasta e ceci, pasta e fagioli (che, oltretutto fa carboidrati e proteine, e col classico filo d'olio extravergine d'oliva, dà il minimo di grassi necessari).

Poi, c'è il bollito.

Ci si fa la classica 'francesina', lesso 'rifatto' con cipolle e pomodoro, antico e gustoso piatto di tradizione, o le intramontabili polpette, impanate e fritte.

Pandoro e panettone: si tostano e si servono la mattina a colazione, con cremina di vaniglia; o se ne fa la base per tiramisù, o ci si costruiscono tartufi al cacao.

Poca spesa, il menu è arrangiato.

Fonte: La Nazione, 28 dicembre 2012
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