Porro, alimento prezioso....

Appartiene alla stessa famiglia botanica dell'aglio e della cipolla, per parlare correttamente del porro (Allium porrum), occorre fare la distinzione fra porro invernale e porro estivo.

Entrambi, infatti, presentano il caratteristico sapore dolce e aromatico, certo più simile a quello dell'aglio (nonostante si continui a confondere il porro con la cipolla).

La varietà invernale è, però, più saporita di quella che giunge a maturazione nei mesi caldi, anche se è più fibrosa e dura.

L'estiva è delicata, dalla consistenza leggera, e, a contatto col calore, assume tonalità trasparenti, quasi fondesse.

Solitamente usato cotto, il porro andrebbe, in realtà, riscoperto come ortaggio da insalata.

E', infatti, un ottimo mineralizzante, oltre che apportatore di oligoelementi preziosi e al tempo stesso di rara reperibilità in natura, quali: manganese, silicio e zolfo.

100 grammi di prodotto arricchiscono l'organismo di ben 253 mg di potassio (che diventano 519 nello stesso quantitativo di foglie verdi).

Il contenuto di fosforo è di 57 mg (79 nella parte verde); il ferro 0,8 mg (1,6 nelle foglie).

57 sono i milligrammi di calcio, mentre elevato è anche il quantitativo di proteine (2,1 g), nutriente raro nel mondo vegetale.

Infine, l'elevata percentuale di fibre alimentari, gli ha meritato l'appellativo di 'scopa dell'intestino', motivo per cui è così amato e consigliato dai medici naturisti.

Consumare con regolarità il porro, in quantità abbondanti (crudo in insalata di stagione), è utile in caso di stipsi e artriti, gotta e reumatismi.

Il suo contenuto di ferro, ne suggerisce l'uso quando si è anemici; l'elevata presenza di magnesio lo trasforma in un tonico nervino utile per contrastare stati ansiosi o stanchezza nervosa.

Contrariamente alla sua fama di essere di difficile digestione, in naturopatia, lo si consiglia anche in caso di ipotonia digestiva, perché sarebbe in grado di stimolare le pareti muscolari di stomaco e intestino, agevolando la transitabilità del del cibo nei due organi.

Del porro, la parte commestibile è rappresentata dalle porzioni basali delle foglie (dette guaine), in realtà, sarebbero da utilizzare anche le foglie verdi che, anche se carnose, hanno ottimo sapore e sono un'incredibile dispensa di vitamina A (ben 187 mcg per 100 g di prodotto).

Eliminandole, di vitamina A, non resta, nel porro, che qualche insignificante traccia, di nessun valore nutrizionale.

Nello scegliere il porro va fatta attenzione alla freschezza: non devono presentarsi margini ingialliti lungo il fusto, né lesioni.

Composizione chimica per 100 grammi di parte edibile:
kcal 29
acqua g 87,8
proteine g 2,1
lipidi g 0,1
glucidi g 5,2
fibra g 2,9
sodio mg 11
potassio mg 253
ferro mg 0,8
calcio mg 54
fosforo mg 57
vitamina B1 mg 0,06
vitamina B2 mg 0,08
vitamina B3 mg 0,5
vitamina A tracce
vitamina C mg 9

Sintesi dell'articolo di Maria Ottavia De Petri
Fonte: Giardini

Commenti