Oggi parliamo di: Parmigiano Reggiano - ultima parte

Proprio la natura dei suoi  lipidi (soprattutto di acidi grassi mono e polinsaturi) lo rende molto digeribile e ne fa una fonte di energia prontamente disponibile.

Infatti, durante la maturazione le proteine e i grassi vengono in parte predigeriti da enzimi e fermenti e, così diventano più facilmente assimilabili da parte dell'organismo.

Proprio perchè nutre senza appensantire, è subito biodisponibile ed è un concentrato di nutrienti, il Parmigiano Reggiano viene usato nella dieta degli sportivi ed è entrato anche nel menu degli astronauti.

E, viene consigliato, in particolare, nelle prime pappe dei bambini, a ragazzi e adolescenti, anziani e convalescenti.

Non ultimo, rappresenta una fonte proteica importante e fondamentale per chi segue una dieta vegetariana.

Giovane:
ottimo da tavola: a scaglie insaporisce i panini farciti o accompagna la frutta (pere, fichi, uva, noci); si possono provare abbinamenti ricercati: con fragole e aceto balsamico; con kiwi e melograno; con olive e capperi; a fine pasto è delizioso con la mostarda di Cremona o con miele e composte di frutta; a cubetti è ideale come aperitivo accompagnato da un calice di vino bianco o liquore secco (di cui stempera l'alcolicità).

Media stagionatura:
può essere servito a petali nell'insalata o sui carpacci di carne, ed è perfetto da grattugiare o da usare nelle preparazioni di tante ricette: dalla pasta ripiena alle farcie per gli arrosti o le verdure; dagli sformati di ortaggi ai sughi bianchi; dalle quiche ai piatti al gratin; la sua crosta (ben pulita), insaporisce brodi e minestroni di verdure e cereali.

Stagionato:
sarebbe un peccato usare il superstagionato come ingrediente: è così saporito e gustoso da essere un vero e proprio formaggio da meditazione; si accompagna con vini rossi di elevato corpo e con vini bianchi passati e da meditazione; si combina bene con il miele, le confetture e le mostarde.

Articolo di Manuela Soressi
Fonte: News, dicembre 2011

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