Oggi parliamo di: Germogli

Porta in tavola la vitalità dei germogli, facilissimi da preparare, economici, dai sapori gustosi: una vera miniera di principi nutrizionali.

I germogli di molte piante sono benefici, spesso, vengono lasciati nel piatto mentre si consuma la pietanza, ignari del loro patrimonio; già i testi medici cinesi del 5000 AC descrivono i germogli come rimedi preziosi per le loro proprietà antinfiammatorie e ristrutturanti, indicati nel trattamento degli stati carenziali.

Pochi sanno che i germogli, oltre ad essere decorativi per i colori e le forme delicate che hanno, sono una fonte vitale di enzimi, vitamine e proteine e nessun alimento concentra in modo tanto elevato sostanze utili per il benessere.

A ogni pasto dovremmo associare alimenti in modo da rispettare tutti gli organi contemporaneamente, scegliendo alimenti di stagione, colorati e vivi (cioè mangiati crudi).

I germogli di molte piante sono estremamente benefici in quanto contengono in sé l'energia della vita.

Un solo seme è in grado di far nascere una pianta che sarà a sua volta capace di generare circa 100 semi.

In un piatto possiamo mescolare diversi tipi di germogli, che moltiplicano l'informazione vitalizzante, utile negli individui astenici, depressi, convalescenti, con problemi di infertilità maschile, negli anziani inappetenti, negli stati caratterizzati da carenze vitaminiche e da deficit del sistema immunitario.

I germogli prodotti da semi, in particolare, sono molto digeribili e possono essere consumati anche da chi soffre di disturbi intestinali tipo colite, gastrite cronica.

E' meglio, invece, limitare i germogli di leguminose e cereali meno adatti agli individui con disturbi dell'apparato gastrointestinale.

Tra i semi più utilizzati: l'alfa-alfa (o erba medica), il sedano, il trifoglio, il ravanello e il girasole, il crescione, il cavolo rosso, l'aglio, la rucola, la mostarda e i semi di zucca, il lino e il finocchio.

I germogli di cereali comprendono: la segale, il grano, il grano saraceno, l'orzo, il miglio, l'avena e il riso.

Tra le leguminose: i germogli di lenticchie, di fagioli, di ceci, di piselli e di soia.


Germogli multi funzione:
  • rinforzano le difese immunitarie e sono ottimi ricostituenti in particolare in convalescenza l'erba di grano, i semi di zucca e l'alfa-alfa, che quadruplica il contenuto di vitamina C;
  • negli stati depressivi sono ideali l'alfa-alfa, i germogli di crescione (ricco di potassio, fosforo, calcio, ferro, iodio) e i germogli di lenticchia (ricchi di ferro e manganese);
  • i germogli di azuki (fagioli della soia), carota, alfa-alfa e grano saraceno, sono spazzini di vene e arterie;
  • depurano il fegato i germogli di pisello, di fagioli e di soia;
  • per l'anemia da carenza di ferro la lenticchia e il ravanello;
  • per le vie urinarie il ravanello, la rucola e la senape;
  • regolarizzano l'intestino prigro la soia e l'alfa-alfa che contengono molta fibra

Durante la germogliazione del seme, gli enzimi si attivano passando da proto-enzimi ad enzimi veri e propri; i sali minerali e gli oligoelementi divengono più facilmente assimilabili: calcio, fosforo, zinco, rame, ferro, zolfo, magnesio, silicio, boro.

Le vitamine: B1, B2, B3, B6, B12, H, PP, C e A, dopo la germinazione aumentano dal 50% fino al 300%.

I carboidrati dei semi come l'amido sono in parte trasformati in maltosio, uno zucchero più facilmente assorbibile e meno fermentabile, che conferisce al germoglio un sapore dolciastro.

Le proteine sono scomposte in amminoacidi, grazie all'azione degli enzimi, rendendosi più facilmente assimilabili.

I grassi, come le proteine, sono scissi nei loro componenti: acidi grassi e glicerolo, dando luogo alla formazione di glucosio e cellulosa.

Gli acidi del nucleo, che contengono il patrimonio genetico di ogni essere vivente, aumentano sensibilmente con proprietà riparative e ristrutturanti.

I germogli contengono anche sostanze anticancerogene che agiscono selettivamente sulle cellule tumorali.

L'esposizione alla luce avviene alla fine del processo di germinazione e ne aumenta il contenuto di clorofilla, un pigmento verde,  stimolante metabolico e antiossidante.

Il modo migliore di consumare i germogli è al mattino, a digiuno, si possono condire con solo olio extra vergine di oliva (che consente di assorbire le vitamine liposolubili A, E, K, contenute nei germogli), oppure, aggiungerli a qualsiasi piatto evitando le cotture prolungate, per non distruggere elementi nutritivi preziosi.

Alcune leguminose, però, devono essere, invece, cotte velocemente o sbollentate per eliminare una sostanza tossica che si sviluppa durante la germinazione di soia, piselli e ceci.

Essendo ricchi di sali minerali devono essere privilegiate le associazioni di germogli con cereali e verdure crude, perchè le proteine della carne già ricche di sostanze che devono essere eliminate a livello renale, creerebbero un eccessivo carico di lavoro, specie nei soggetti con patologie renali o sintomi di ritenzione e cattiva digestione dei liquidi corporei.

Ad esempio:
i germogli di soia sono i più ricchi in fibre e proteine (contengono il 51% di proteine, il 26% di lipidi e il 23% di carboidrati); germimando la soia aumenta il suo contenuto di carotenodi del 370%  in tre giorni, la vitamina C di 7 volte e quello delle vitamine B2 e B3 si duplica, quindi, meglio associare i germogli con crudità o insalate (ideali con la cipolla); meno adatte le verdure cotte: spinaci, bieta, asparagi.

Tutti i germogli devono essere sciacquati abbondantemente quattro o cinque volta prima di utilizzarli, operazione indispensabile per eliminare i prodotti residui della germinazione, che possono essere anche tossici.

Possono essere mantenuti in un vaso di vetro a chiusura ermetica, posto in frigo, si conservano fino a una settimana (risciacquandoli ogni 2/3 giorni, per evitare lo sviluppo di muffe).

Articolo di Sara Farnetti
Tratto da: Top Salute, luglio/agosto 2012



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