Crescono spontanei in quasi tutto il mondo nelle zone montane, ma oggi i frutti di bosco sono anche oggetto di colture intensive, che nulla tolgono al valore nutrizionale e ci permettono di gustarli tutto l'anno.
Nel loro mix più classico comprendono: lamponi, mirtilli, more, ribes e fragole; si consumano al naturale con zucchero, succo di limone o arancia e vino.
Sono ideali per la preparazione di torte di frutta, crostate, tartellette, macedonie, gelati, salse, gelatine e confetture.
Una prima colazione arricchita da una manciata di frutti di bosco, con yogurt e muesli, garantisce un ottimo apporto di elementi basilari per tutta la giornata.
More:
il rovo comune o di macchia è un arbusto delle Rosacee, rampicante, spinoso, che cresce ovunque, nelle campagne, nei luoghi incolti, contro i muri e nei boschi. I frutti si consumano al naturale, con zucchero, panna o vino, limone o arancia, ottime in insalata con indivia belga e gherigli di noce, condita con una vinagrette e arricchita con senape rustica; per la classica crostata cuocete "in bianco"per 18 minuti a 200°C una base di pasta frolla, quando è fredda disponetevi sopra uno strato di more e, a scelta, panna montata o zucchero a velo.
Ribes:
il più noto da noi è il ribes rosso, i frutti consumati freschi al natuale, sono molto apprezzati per decorare dolci e piatti di cacciagione, per la produzione di sciroppi, gelatine, confetture e bevande leggere e rinfrescanti. Per preparare la gelatina cuocete le bacche a fuoco basso, mescolando, finchè le bucce non siano tutte scoppiate, setacciate (usando uno schiacciapatate), poi, cuocete il liquido con pari peso di zucchero per non più di 20 minuti.
Lampone:
fa parte della famiglia delle Rosacee (la stessa delle more), la varietà più diffusa è quella rossa; la pianta è biennale e produce frutti solo il secondo anno, per poi morire. I lamponi si gustano essenzialmente freschi, al naturale; se ne ricavano vari distillati, tra cui la celebre Framboise, liquore tipico francese.
Mirtillo:
è un piccolo arbusto che cresce dalle Alpi agli Appennini abruzzesi, la varietà più diffusa è il mirtillo nero, ha le dimensioni di un pisello, ma, coltivato può essere grande il doppio; i frutti vengono raccolti con uno speciale pettine che li stacca dalla pianta senza schiacciarli. Si consumano al naturale con zucchero e si servono con la panna; sopportano bene la surgelazione e anche la cottura, per il buon contenuto di pectina, si possono abbinare a frutti che ne sono poveri: fragole, ciliegie e pesche.
I sistemi principali di conservazione dei frutti di bosco sono:
Spremuti: schiacciate le bacche, filtrate e raccogliete il succo in bottiglie di vetro con tappo a corona, chiudete con la tappatrice e sterilizzate per 20 minuti dall'ebollizione, lasciate raffreddare nell'acqua; il succo può essere consumato puro o diluito.
Congelati: pulite le bacche, senza lavarle, tenete solo quelle intere; allargate i frutti in un unico strato su un vassoio, senza avvicinarli tra loro, mettete in frezzer per 1 ora e, quando saranno induriti, riponeteli nei sacchetti da freezer.
Sciroppati: mettete le bacche intere in vasi di vetro (250 g o 500 g), unite 30 - 50 g di zucchero, secondo i casi, premete leggermente, chiudete, avvolgete in teli e sterilizzate per 20 minuti dall'ebollizione; lasciate raffreddare nell'acqua.
Allo zucchero: riempite con strati alterni di bacche e zucchero vasi a chiusura ermetica, chiudete, esponete al sole per un paio di mesi, finchè lo zucchero sarà completamente sciolto; dopo che sarà sciolto almeno per metà, scuotete ogni tanto.
Tratto uno articolo molto più ampio di Beatrice Barbieri - tratto da News Special
Nel loro mix più classico comprendono: lamponi, mirtilli, more, ribes e fragole; si consumano al naturale con zucchero, succo di limone o arancia e vino.
Sono ideali per la preparazione di torte di frutta, crostate, tartellette, macedonie, gelati, salse, gelatine e confetture.
Una prima colazione arricchita da una manciata di frutti di bosco, con yogurt e muesli, garantisce un ottimo apporto di elementi basilari per tutta la giornata.
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il rovo comune o di macchia è un arbusto delle Rosacee, rampicante, spinoso, che cresce ovunque, nelle campagne, nei luoghi incolti, contro i muri e nei boschi. I frutti si consumano al naturale, con zucchero, panna o vino, limone o arancia, ottime in insalata con indivia belga e gherigli di noce, condita con una vinagrette e arricchita con senape rustica; per la classica crostata cuocete "in bianco"per 18 minuti a 200°C una base di pasta frolla, quando è fredda disponetevi sopra uno strato di more e, a scelta, panna montata o zucchero a velo.
Ribes:
il più noto da noi è il ribes rosso, i frutti consumati freschi al natuale, sono molto apprezzati per decorare dolci e piatti di cacciagione, per la produzione di sciroppi, gelatine, confetture e bevande leggere e rinfrescanti. Per preparare la gelatina cuocete le bacche a fuoco basso, mescolando, finchè le bucce non siano tutte scoppiate, setacciate (usando uno schiacciapatate), poi, cuocete il liquido con pari peso di zucchero per non più di 20 minuti.
Lampone:
fa parte della famiglia delle Rosacee (la stessa delle more), la varietà più diffusa è quella rossa; la pianta è biennale e produce frutti solo il secondo anno, per poi morire. I lamponi si gustano essenzialmente freschi, al naturale; se ne ricavano vari distillati, tra cui la celebre Framboise, liquore tipico francese.
Mirtillo:
è un piccolo arbusto che cresce dalle Alpi agli Appennini abruzzesi, la varietà più diffusa è il mirtillo nero, ha le dimensioni di un pisello, ma, coltivato può essere grande il doppio; i frutti vengono raccolti con uno speciale pettine che li stacca dalla pianta senza schiacciarli. Si consumano al naturale con zucchero e si servono con la panna; sopportano bene la surgelazione e anche la cottura, per il buon contenuto di pectina, si possono abbinare a frutti che ne sono poveri: fragole, ciliegie e pesche.
I sistemi principali di conservazione dei frutti di bosco sono:
Spremuti: schiacciate le bacche, filtrate e raccogliete il succo in bottiglie di vetro con tappo a corona, chiudete con la tappatrice e sterilizzate per 20 minuti dall'ebollizione, lasciate raffreddare nell'acqua; il succo può essere consumato puro o diluito.
Congelati: pulite le bacche, senza lavarle, tenete solo quelle intere; allargate i frutti in un unico strato su un vassoio, senza avvicinarli tra loro, mettete in frezzer per 1 ora e, quando saranno induriti, riponeteli nei sacchetti da freezer.
Sciroppati: mettete le bacche intere in vasi di vetro (250 g o 500 g), unite 30 - 50 g di zucchero, secondo i casi, premete leggermente, chiudete, avvolgete in teli e sterilizzate per 20 minuti dall'ebollizione; lasciate raffreddare nell'acqua.
Allo zucchero: riempite con strati alterni di bacche e zucchero vasi a chiusura ermetica, chiudete, esponete al sole per un paio di mesi, finchè lo zucchero sarà completamente sciolto; dopo che sarà sciolto almeno per metà, scuotete ogni tanto.
Tratto uno articolo molto più ampio di Beatrice Barbieri - tratto da News Special
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