Lenticchie e......tanta fortuna!

La lenticchia è originaria dalla Siria, da dove si è poi diffusa in tutto il Mediterraneo; coltivata fin dall'antichità, viene citata nella Bibbia dove Esaù vendette la primo-genitura al fratello minore Giacobbe, proprio per un piatto di lenticchie.

Come tutti i legumi, la sua pianta è caratterizzata da baccelli che racchiudono 2-3 semi (quelli che mangiamo), di un colore che va dal giallo-verde al rossastro, fino al nero; il sapore varia a seconda delle dimensioni e del colore: più gustose quelle a seme piccolo.

Perché si dice che porti bene mangiarle il 31 dicembre?

Secondo un'antica tradizione, in occasione del Capodanno, si doveva regalare un portamonete colmo di lenticchie, ciascuna delle quali si sarebbe, poi, trasformata in una moneta (di cui in effetti richiama la forma).

Perché vengono anche chiamate "la carne dei poveri"?

Lo erano davvero quando la carne era un lusso per pochi, infatti, hanno un alto valore nutritivo, sono molto ricche di proteine (circa 24%), le vitamine (A, B1, B2, C, PP), sali minerali (calcio, ferro, sodio, potassio e fosforo).

Sono facilmente digeribili e utili per chi ha problemi di anemia o di esaurimento fisico.

Dovremmo consumare legumi almeno due volte alla settimana (meglio se si arriva a 3 o 4), magari abbinate a pasta o riso, in uno di quei piatti unici tipici della nostra tradizione.

L'abbinamento cotechino e lenticchie ha una valenza nutrizionale specifica?

Sì, perché le lenticchie, grazie al loro contenuto di fibra, rallentano e ostacolano un minimo l'assorbimento intestinale del grasso presente nel cotechino.

Per info: www.inran.it/648/linee_guida.html

Fonte: Salute, dicembre 2012
La redazione di Alimentazione & Cucina Naturale consiglia:Cinquecento ricette con i legumi

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